Firmato dal regista Raimondo della Calce e dallo psicologo Ivano Baldassarre, il film racconta il rapporto tra un padre e un figlio nella Genova di inizio Novecento.
“Il re dell’isola” è un corto d’animazione 3D poetico e toccante, ambientato a Genova all’inizio del Novecento. È la storia di un bambino che non ha mai conosciuto il padre, disperso in mare anni prima. Gioannin si immagina un papà bello e forte e lo sogna re di un’isola sperduta. Scoprirà che la realtà è diversa, ma che ci sono tanti modi di essere forti e belli.
Il regista Raimondo della Calce ha autoprodotto il corto, con il suo studio di animazione artFive, «perché è la strada principale per fare esperienza, farsi conoscere e andare avanti. Ma è anche la strada più difficile da prendere perché costosa e “solitaria” e perché non ha sbocchi commerciali». I risultati per ora sono decisamente positivi, considerando la quantità di proiezioni e i riconoscimenti ottenuti a festival italiani e internazionali.
L’idea di base del rapporto padre/figlio viene dal regista, ma poi è stata sviluppata da Ivano Baldassarre, psicologo genovese che collabora con lo studio alla realizzazione della serie di animazione per bambini “Ondino”. Anche la scelta dell’ambientazione è stata suggerita dallo sceneggiatore: «Genova è una proposta di Ivano – spiega il regista – ed è stata accolta perché la città offre numerosi spunti affascinanti. Ma non era necessaria, anzi non lo è, non abbiamo ostentato questo aspetto in nessun modo: chi è di Genova riconoscerà la città, ma la storia è stata creata per tutti, giusto l’altro giorno mi ha scritto un ragazzo australiano che ha visto il film con suo papà e si sono commossi entrambi, era proprio quello che volevo!».
Anche il precedente corto di Raimondo, “Heterogenic” ha ricevuto premi importanti (tra cui il primo premio al Genova Film Festival 2003), e in parte grazie a questo successo la artFive ha ottenuto commesse di alto livello, come gli spot per la Ceres e la Nikon. “Il re dell’isola” somma le competenze tecniche all’abilità registica e a una solida sceneggiatura, che affronta temi importanti con profondità e freschezza, e lo si può definire “una riuscita prova generale” per affrontare un lungometraggio.Scritto da
Pubblicato il 04 dic 2009
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“Il re dell’isola” è un corto d’animazione 3D poetico e toccante, ambientato a Genova all’inizio del Novecento. È la storia di un bambino che non ha mai conosciuto il padre, disperso in mare anni prima. Gioannin si immagina un papà bello e forte e lo sogna re di un’isola sperduta. Scoprirà che la realtà è diversa, ma che ci sono tanti modi di essere forti e belli.
Il regista Raimondo della Calce ha autoprodotto il corto, con il suo studio di animazione artFive, «perché è la strada principale per fare esperienza, farsi conoscere e andare avanti. Ma è anche la strada più difficile da prendere perché costosa e “solitaria” e perché non ha sbocchi commerciali». I risultati per ora sono decisamente positivi, considerando la quantità di proiezioni e i riconoscimenti ottenuti a festival italiani e internazionali.
L’idea di base del rapporto padre/figlio viene dal regista, ma poi è stata sviluppata da Ivano Baldassarre, psicologo genovese che collabora con lo studio alla realizzazione della serie di animazione per bambini “Ondino”. Anche la scelta dell’ambientazione è stata suggerita dallo sceneggiatore: «Genova è una proposta di Ivano – spiega il regista – ed è stata accolta perché la città offre numerosi spunti affascinanti. Ma non era necessaria, anzi non lo è, non abbiamo ostentato questo aspetto in nessun modo: chi è di Genova riconoscerà la città, ma la storia è stata creata per tutti, giusto l’altro giorno mi ha scritto un ragazzo australiano che ha visto il film con suo papà e si sono commossi entrambi, era proprio quello che volevo!».
Anche il precedente corto di Raimondo, “Heterogenic” ha ricevuto premi importanti (tra cui il primo premio al Genova Film Festival 2003), e in parte grazie a questo successo la artFive ha ottenuto commesse di alto livello, come gli spot per la Ceres e la Nikon. “Il re dell’isola” somma le competenze tecniche all’abilità registica e a una solida sceneggiatura, che affronta temi importanti con profondità e freschezza, e lo si può definire “una riuscita prova generale” per affrontare un lungometraggio.Scritto da
Pubblicato il 04 dic 2009
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